La vitamina D è una vitamina liposolubile, solubile in grassi, come le vitamine A,E,K, (F grassi essenziali), ed è l’unica che può essere sintetizzata dal corpo tramite l’esposizione ai raggi ultravioletti.
La possiamo trovare in ridotte quantità ed in forma inattiva o forma biologicamente non attiva, ed è presente in vari alimenti come l’aringa, lo sgombro, le sardine, l’olio di fegato di merluzzo, il burro, i formaggi grassi e le uova; difficilmente con l’alimentazione si riesce a soddisfare il fabbisogno giornaliero di tale vitamina (la dose di mantenimento in caso di integrazione varia dalle 15.000 ui alle 50.000 ui mensili).
Il fabbisogno giornaliero lo si acquisirebbe con esposizione integrale del corpo ai raggi solari di almeno 15/30 minuti giornalieri.
Vitamina D e testosterone
I risultati di una ricerca presentata al Congresso Europeo di Endocrinologia indicano che la somministrazione di vitamina D induce modificazioni delle concentrazioni nel sangue degli ormoni negli uomini di mezza età, aumentando il testosterone libero.
Sono stati valutati maschi di mezza età con livelli ridotti di vitamina D, suddivisi in due gruppi, rispettivamente con concentrazioni nel sangue normali e ridotte di testosterone. I risultati presentati al Congresso hanno riguardato il gruppo di soggetti che, prima di iniziare la ricerca, avevano livelli normali di testosterone.
In questo gruppo, la somministrazione di vitamina D ha determinato la riduzione significativa di una molecola denominata in inglese Sex Steroid Hormone-Binding Globulin (SHBG) ovvero Globulina Legante l’Ormone Steroide Sessuale. Nello stesso gruppo si è rilevato un aumento dell’estradiolo e del testosterone.
Riguardo all’importanza della vitamina D per il buon funzionamento dell’apparato riproduttivo, Elisabeth Lerchbaum, che ha presentato i dati di questo studio, ha ricordato che recettori della vitamina D ed enzimi per il metabolismo di questa vitamina sono presenti nei tessuti dell’apparato riproduttivo, che essa è coinvolta nella produzione e nella maturazione di spermatozoi e ovociti, svolge un ruolo nella preparazione dell’endometrio all’impianto dell’embrione e contribuisce a regolare la secrezione di estrogeni e testosterone, sia nei maschi, che nelle femmine.
La ricercatrice ha aggiunto che la carenza della vitamina D è frequente nelle coppie infertili e che, secondo alcuni studi, i cicli di PMA hanno maggiori probabilità di successo in estate e in autunno, stagioni nelle quali i livelli di vitamina D nell’organismo sono più alti.
Essi sono stati raccolti in 100 maschi con concentrazione di testosterone al basale ≥3.0 ng/ml, Indice di Massa Corporea di 25.3 kg/m2, quindi normopeso, concentrazione nel sangue di 25 (OH) vitamina D di 21.3 ng/ml ed età media 39 anni. Elisabeth Lerchbaum si è dichiarata sorpresa dall’aumento significativo del testosterone (p>0.05) e ha anticipato che ancora più interessanti potrebbero essere i risultati relativi al gruppo di soggetti con bassi livelli di testosterone prima dell’arruolamento nello studio.
Funzioni della vitamina D
Tra le funzioni della vitamina D vi è quella di mantenere in salute lo stato delle ossa, il trofismo muscocolare e la normale funzionalità del sistema immunitario.
Inoltre può influenzare la produzione e la presenza di testosterone nel sangue, ed è infatti in grado di ridurre la presenza nel sangue della Sex SteroidHormone-BindingGlobulin (SHBG) che è una molecola in grado di trattenere il testosterone libero.
Rispetto alle altre vitamine, la vitamina D si caratterizza per un’azione più simile a quella degli ormoni e per la capacità di modulare l’espressione genica e al coinvolgimento diretto o indiretto in una molteplicità di processi di regolazione metabolica e funzionale.
Contribuisce a mantenere normali livelli di calcio nel sangue, attraverso una fine regolazione della liberazione e del deposito di questo minerale nelle ossa, che ne rappresentano la principale forma di immagazzinamento nell’organismo, a garantire il mantenimento della salute delle ossa e impedisce al calcio di depositarsi in altri tessuti del corpo, come i reni, le arterie o le cartilagini ossee, dove potrebbe determinare disfunzioni e patologie severe.
Fonti alimentari di vitamina D

Tra gli alimenti che contengono le maggiori quantità vitamina D ricordiamo il pesce come salmone, aringa, sgombro, sardine e in generale tutti i pesci dei mari del Nord, ricchi anche di grassi omega-3, il fegato di suino, il latte e lo yogurt interi, burro, formaggi grassi, le uova e le creme a base di latte e/o uova.
La principale fonte vegetale di vitamina D è rappresentata dai funghi, mentre la verdura e la frutta ne contengono molto poca e sempre nella variante meno biodisponibile (vitamina D2).